Negli ultimi due anni, di fronte alla paura di dover affrontare lo scenario di una penuria energetica, hanno acquistato sempre più popolarità i generatori a presa di forza, come altri gruppi elettrogeni. Ora sono numerose le imprese agricole svizzere che hanno optato per questa soluzione.
In ogni caso, un generatore a presa di forza rappresenta una «sicurezza», in più è una soluzione sensata e relativamente economica per superare eventuali interruzioni di corrente.
Ma non solo, questo tipo di generatore offre anche tutta una serie di utili vantaggi nel lavoro in fattoria e sui campi.
Utilizzo versatile
Innanzitutto, un generatore a presa di forza può essere impiegato, come già menzionato, come gruppo elettrogeno, per lo svolgimento di qualsiasi attività. Il vantaggio? Il generatore può essere messo in funzione molto rapidamente, il che è un aspetto di centrale importanza se si pensa che presso alcuni allevamenti bastano solo 15 minuti di interruzione di corrente per mettere in pericolo la vita degli animali. Finché c’è diesel e il trattore funziona, grazie al generatore a presa di forza è possibile fornire sufficiente elettricità per un tempo quasi illimitato, in modo da garantire il buon funzionamento dell’azienda agricola.
Inoltre, questo tipo di generatore rappresenta una sorgente elettrica flessibile e mobile, che può essere impiegata ovunque e dunque utilissima nella quotidianità. Ad esempio, quando si lavora all’esterno: sia che ci si stia dedicando a lavori agricoli o forestali e sia richiesta corrente elettrica per azionare una pompa, una fresa o una sega, il generatore a presa di forza è una buona soluzione, è stabile e rappresenta una valida alternativa ai sistemi di accumulazione di elettricità che funzionano a batteria e che, per loro natura, devono prima essere caricati. In aggiunta, la durata della batteria può variare, per esempio in funzione della temperatura atmosferica.
In linea di principio, esistono generatori azionati tramite prese di forza per i lavori sui campi, o come variante, per l’utilizzo combinato, lavori sui campi e alimentazione di emergenza negli edifici. Per poter utilizzare il generatore, sia sui campi sia per fornire energia elettrica in un edificio, come alimentazione di emergenza, ci vuole un aggregato dotato di commutatore-selettore (vedi immagine sotto).
Un altro vantaggio che il generatore a presa di forza offre rispetto ad altri tipi di gruppi elettrogeni è il fatto che non necessita praticamente di alcuna manutenzione e dunque risulta decisamente più conveniente di un gruppo elettrogeno che funziona con motore a diesel. Ma non solo, è anche poco ingombrante, molto robusto (ad esempio resiste bene all’umidità) e può essere riposto facilmente.
Garantire il funzionamento della tecnologia in stalla
Quando si acquista e si utilizza un generatore sono diversi gli aspetti di cui bisogna tenere conto.
Gli allevatori che dispongono di una stalla attrezzata con la più moderna tecnologia (robot di mungitura o di alimentazione, sistemi di ultima generazione per l’areazione e l’approvvigionamento di acqua ecc.) dovrebbero assicurarsi di utilizzare un generatore con controllore di frequenza. Il produttore tedesco Endress, ad esempio, offre modelli che si spengono automaticamente quando la frequenza si scosta, di più/meno 3 Hertz, dai 50 Hertz richiesti, per più di 10 secondi.
Ad esempio, possono esserci variazioni di frequenza quando si allaccia un grande carico supplementare e il trattore, per un periodo temporaneo o prolungato, non riesce più a fornire la prestazione richiesta. In tal caso si verifica una caduta di tensione.
Questo è un aspetto critico nel caso di apparecchiature elettroniche, come le installazioni utilizzate dagli allevatori menzionate sopra che dipendono strettamente dalla stabilità della fonte di tensione e di frequenza. Fluttuazioni più importanti possono danneggiare o persino distruggere i dispositivi, con conseguenti costi ingenti.
Tutti i generatori a presa di forza sono dotati di un dispositivo, ad esempio una sorta di «sistema a semaforo» (vedi immagine sotto) con cui poter impostare nel trattore il corretto regime della presa di forza.
Il trattore gestisce la regolazione in caso di connessione o disconnessione del carico. Ciò è possibile purché la potenza del motore sia sufficiente e a patto che il trattore sia equipaggiato di conseguenza. A questo proposito, l’età del trattore e la marca non sono determinanti ai fini della compatibilità. Qui contano invece la pompa di iniezione, di cui il trattore è provvisto, e la potenza. Entrambe, infatti, devono poter garantire un regime costante, indipendentemente dal carico. La regolazione successiva non deve mai, in nessun caso, avvenire manualmente. Ciò comporterebbe scostamenti troppo importanti rispetto a frequenza e tensioni nominali. Il generatore stesso non ha alcuna influenza sulla regolazione del trattore.
Installare un commutatore di rete
Se si desidera utilizzare il generatore per l’alimentazione elettrica di uno stabile (casa d’abitazione, fattoria o stalla), bisogna prima far installare, da un elettricista riconosciuto, una presa di alimentazione CEE con commutatore di rete all’interno dell’edificio. Gli edifici agricoli costruiti di recente spesso ne sono già provvisti o sono già predisposti a tale installazione, cosicché questo post-equipaggiamento può essere eseguito in modo relativamente semplice. Idealmente la presa di alimentazione CEE andrà installata sulla facciata esterna dell’edificio, così da garantire un accesso facile e rapido in caso di necessità. Il collegamento del generatore a presa di forza all’edificio avviene tramite un cavo.
Sicurezza
Come per tutti gli altri tipi di gruppi elettrogeni la sicurezza è un tema importante anche nel caso dei generatori a presa di forza.
Per quanto concerne l’alimentazione in un edificio, l’installazione elettrica permette di garantire che la corrente arrivi in modo sicuro all’interno dello stabile. Qui la protezione è presa a carico dall’installazione nell’edificio (monitoraggio TN).
Se si vuole utilizzare il generatore a presa di forza anche per il lavoro sui campi occorre scegliere un modello che dispone di un monitoraggio dell’isolamento (monitoraggio IT). Grazie al monitoraggio IT si evita di dover effettuare la messa a terra del generatore, una procedura che risulterebbe più complessa e richiederebbe un palo di messa a terra. Alcuni modelli di generatori a presa di forza dispongono idealmente di entrambi: un monitoraggio TN e un monitoraggio IT.
Osservazione:
il presente articolo è stato pubblicato per la prima volta il 16 dicembre 2023 dalla rivista «Schweizer Bauer», un giornale specializzato per il settore dell’agricoltura.
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Domande sulla tema? Bernhard Wyss, consulente Prodotto Generatori a presa di forza e autore dell’articolo riportato sopra sarà lieto di fornirvi maggiori informazioni: bernhard.wyss(at)avesco.ch, 079 845 06 23.