Signor Widmer, come sta il Gruppo Merz in questo momento?
La situazione è delicata. Sul fronte della domanda, percepiamo una certa incertezza e prudenza da parte della committenza. Nel settore dell'edilizia le condizioni da rispettare e le esigenze da soddisfare sono sempre state tante, già prima del coronavirus. Ora, con la pandemia, se ne sono aggiunte altre, rendendo molto più complessa tutta la logistica di cantiere. I processi si sono rallentati, benché nel settore l’efficienza resti un punto decisivo. Facciamo un esempio. Prima della crisi sanitaria cinque collaboratori potevano recarsi sul cantiere insieme, con un solo veicolo, adesso ognuno deve guidare per conto proprio e avere anche un posteggio.
In aprile, il Gruppo Merz ha deciso di sostituire praticamente quasi tutto il suo parco veicoli acquistando nuove macchine edili. Che cosa vi ha spinti a fare un passo di questo genere, soprattutto in un momento così delicato?
Va detto innanzitutto che l’acquisto era ormai pianificato da tempo, molto prima che scoppiasse la pandemia. La decisione è stata dettata da motivi di gestione aziendale. Vale la pena pianificare un cambio completo di tutta la flotta, compresi i servizi di manutenzione, invece di sostituire puntualmente una macchina alla volta. Questa mossa ci permette di risparmiare all’anno un importo a sei cifre.
Può dirci qualcosa di più?
La fornitura comprende 17 macchine edili, una serie di martelli idraulici e una pinza. È proprio come per la costruzione di un edificio: quando si parte da zero, da un prato verde, e si comincia a costruire, si possono pianificare tutte le tappe, armonizzando un processo dopo l’altro, in modo ottimale. È quello che abbiamo fatto qui. I modelli di macchine edili e di martelli idraulici sono stati scelti per essere combinati perfettamente. Il nuovo parco macchine soddisfa ad hoc le nostre esigenze. E soprattutto: i nuovi modelli sono molto più efficienti. Inoltre abbiamo regolato ex novo tutta l’assistenza.
Che cosa vi ha spinto a optare per un dato modello piuttosto che per un altro?
I calcoli sono stati molto complessi, ma ci sono stati utili i moduli telematici che usiamo ormai da tempo per rilevare i dati di ciascuna macchina. Sapevamo esattamente quanto consumasse l’una e l’altra macchina, ma anche l’ammontare delle spese di manutenzione e riparazione, e il grado di sfruttamento. Inoltre i nostri collaboratori attribuiscono di volta in volta a ciascuna macchina il numero di ore operative, tramite una comoda App. In questo modo abbiamo potuto mettere a confronto i dati del nostro vecchio parco veicoli con quelli delle macchine nuove.
Prima ha anche parlato dell’assistenza. Ora per tutte le macchine si è stipulato il contratto di servizio integrale FullService Avesco che comprende il rifornimento di ricambi, le manutenzioni e le riparazioni. Che cosa vi ha spinti a optare per questa soluzione?
Anche qui la decisione l’abbiamo presa tenendo conto di parametri economico-aziendali. Le macchine edili di oggi sono dotate di un gran numero di componenti elettroniche e software. Per effettuare in modo efficace e corretto la necessaria manutenzione ci vogliono esperti che padroneggino tali tecnologie e siano ben rodati. Inoltre, con il FullService, molte manutenzioni e piccole riparazioni possono essere effettuate direttamente sul cantiere. In questo modo si risparmiano costi considerevoli. Prima infatti dovevamo trasportare le macchine nella nostra officina, con un dispendio di tempo e di carburante che nessuno ripaga.
Adesso dunque il ruolo della vostra officina aziendale cambierà?
D’ora in poi la nostra officina giocherà un ruolo più importante nella coordinazione e nella pianificazione dei lavori. Ad esempio, contribuendo a portare a termine un servizio oneroso e complesso nel modo più vantaggioso possibile. Il ruolo della nostra officina sarà decisivo anche in caso di emergenze. Ci sono interventi che possiamo svolgere autonomamente in modo efficiente, ad esempio cambiare un tubo idraulico.
Avete deciso di equipaggiare tutti gli escavatori idraulici con peso operativo superiore alle 15 tonnellate con un sistema di assistenza 3D opzionale. Per quale motivo?
Beh, penso che lo può immaginare (ride): anche qui il fattore redditività è cruciale. La tecnologia si prende carico di varie mansioni. Ad esempio, la tecnologia E-Fence permette di delimitare lo spazio di lavoro, sostituendo tutto il lavoro di picchettaggio manuale di uno scavo. Abbiamo anche equipaggiato tutte le nuove macchine con un sistema di pesatura, in modo da garantire sempre un carico ottimale, né troppo poco né troppo.
Come hanno accolto i macchinisti il passaggio a queste nuove tecnologie?
Formiamo i nostri collaboratori. Il vantaggio è che abbiamo potuto equipaggiare tutte le macchine con le stesse funzioni digitali. La manovrabilità praticamente non cambia, anche se utilizza macchine diverse il macchinista può acquisire una certa routine. Abbiamo ottimi macchinisti che si sono detti entusiasti di poter lavorare con strumenti così moderni.
Desiderate saperne di più sulle soluzioni per il vostro parco macchine? Contattateci! Peter Meyer, responsabile Vendite: telefono 079 445 00 30, e-mail peter.meyer(at)avesco.ch.