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Gestire con successo un impianto CFC a biogas – una storia di successo nel Canton Zurigo

Vista dei locali dell'impianto di biogas di Hanspeter Frey con i due CFC. Circa 21.000 t di substrato di fermentazione, di cui 4.500 t di cosubstrato, sono utilizzate qui ogni anno.

Affari puliti: Hanspeter Frey si preoccupa che i suoi partner trovino un ambiente ordinato, per esempio quando consegnano il substrato di fermentazione. Questa è anche un'espressione dell'orientamento al cliente, "la gente lo apprezza e lo trasmette", dice Frey.

Le collaborazioni a lungo termine per la fornitura e la coerenza nell’orientamento ai clienti sono i pilastri portanti dell’impianto a biogas CFC di Hanspeter Frey a Lindau ZH. Grazie alla pianificazione realistica e a stime corrette, l'agricoltore è riuscito a creare un secondo ramo interessante per la sua attività. Per la parte tecnica ha preferito l'affidabilità al rischio incalcolabile.

Le centrali termoelettriche a blocco (CFC) dovrebbero essere sempre attive e i fermi per manutenzione dovrebbero essere ridotti al minimo indispensabile. Su questo Hanspeter Frey ha le idee chiare: «Si può fare solo con un servizio di manutenzione e assistenza professionale in grado di arrivare subito, ogni volta che ce n’è bisogno. È per questa ragione che ho stipulato dei contratti di manutenzione completa per i miei due impianti CFC. Non vedo alternative, presto gli impianti compieranno 15 anni e posso dire che la mia teoria è davvero confermata.»

Con i contratti di manutenzione completa il gestore della CFC versa un canone fisso per ora di servizio dei motori a gas degli impianti. Questo canone comprende tutti i servizi di manutenzione, revisione e riparazione dei guasti fino al raggiungimento del fine vita del motore.

L’imprenditore la considera una questione di filosofia aziendale: «È indispensabile essere in grado di fare stime corrette: cosa sono in grado di riparare e manutenere da solo? L’assistenza richiesta da una CFC non è paragonabile a quella di un tosaerba. C’è chi si è sopravvalutato.» E adesso si trova a pagare un prezzo alto.

L'allevamento di vacche da latte era l'attività principale

Numeri sotto controllo e capacità di fare piani realistici sono alla base della gestione dell’impianto a biogas di Hanspeter Frey, la cui attività principale consisteva nell'allevare 100 vacche da latte su 80 ettari di terreno. L’impianto di Lindau, Zurigo, ha oggi quasi15 anni di vita e due centrali termoelettriche a blocco (CFC). L’impianto a biogas con la prima CFC è entrato in funzione il 18 luglio 2007 ed è separato dalla fattoria, fa capo infatti a BG Lindau AG.

L’impianto a biogas e le CFC in numeri

L’impianto a biogas e le CFC si trovano nell'area agricola. I fermentatori dell’impianto hanno un volume di 2000 m3 e ogni anno trattano 24 000 t di substrato, di cui, nel 2021, 4500 t di cosubstrati, il 18,75% – appena sotto al massimo del 20% consentito per gli impianti in zona agricola.

Le due CFC Avesco sono identiche (tipo TBG 9408K). La centrale entrata in funzione nel 2007 ha una potenza elettrica di 250 kW e una potenza termica di 380 kW. La seconda è in funzione dal 2016 e genera una potenza elettrica di 260 kW e una potenza termica di 240 kW.

Ecco le ore di servizio (al 31.12.2021) delle due centrali:

CFC I (anno di costruzione 2007): 107 514 (14 anni e 4 mesi di servizio => 7500 h / anno)
CFC II (anno di costruzione 2016): 45 000 (5 anni e 7 mesi di servizio => 8170 h / anno)

Con un’operatività massima annua di 8760 ore il carico che ne risulta va da buono a molto buono:

CFC I: 85%
CFC II: 93%

Hanspeter Frey punta a raggiungere quota 8000 ore annue a impianto.

La ricetta del successo per le CFC a biogas

Quasi 15 anni di successo: come si fa? Tutto comincia dalla pianificazione. Per l’impianto in zona agricola, Frey si è dovuto rivolgere a uno studio di pianificazione territoriale al quale ha commissionato un piano specifico. Ha poi richiesto l'autorizzazione dell'assemblea comunale di Lindau e del Consiglio di Stato di Zurigo. La procedura di autorizzazione è durata all’incirca un anno ed è costata quasi 100 000 franchi, versati prima della messa in servizio.

Rischioso? Su questo Hanspeter Frey ha le idee chiare: «Siamo partiti da una pianificazione realistica. L’autorizzazione non è mai stata in forse e non ci sono mai state obiezioni. Il processo di autorizzazione è stato normalissimo. Credo che sia importante essere consapevoli da subito che l’autorizzazione di un impianto simile richieda determinate procedure. Questo però non deve spaventare né scoraggiare di fronte a un progetto ben calcolato e pianificato.» Dall’idea iniziale alla messa in funzione sono trascorsi tre anni.

Già in fase di pianificazione il substrato per la futura alimentazione dell’impianto ha svolto un ruolo importante. Secondo Hanspeter Frey la collaborazione solida e a lungo termine con fornitori selezionati di substrato e cosubstrato è un fattore determinante. «Non serve a niente avere l’impianto a biogas migliore al mondo se a un certo punto manca il substrato. Se manca non si può produrre biogas e le CFC non si possono caricare, ma i costi di approvvigionamento e manutenzione restano.»

Collaborazioni per la fornitura di substrato e cosubstrato

Per il substrato, che nel 2021 è stato di 19 500 t, Frey fa affidamento su un partner forte. Già in fase di pianificazione ha stretto un accordo di collaborazione con Strickhof, centro di formazione e ricerca agricola che fa parte dell’Ufficio per il paesaggio e la natura della Direzione costruzioni del Canton Zurigo e che ha sede proprio nel territorio del comune di Lindau. Il centro fornisce 2/3 del liquame, mentre un 1/3 proviene direttamente dall'allevamento di Frey. «La collaborazione con Strickhof è affidabile, a lungo termine e mirata», afferma Frey.

Una collaborazione nata anche grazie a un caso fortunato. Proprio nel periodo in cui Frey stava progettando il suo impianto a biogas, Strickhof stava progettando una stalla per i maiali. E un impianto a biogas era l’ideale per i liquami. «Il direttore di allora era molto aperto alle collaborazioni e così è partito il nostro progetto», ricorda Frey. Strickhof ha costruito la stalla e ha iniziato a fornire liquami, Frey ha investito e costruito l’impianto a biogas con CFC. E così è tutto chiaro: le reti interpersonali all’interno di una regione e la capacità di cogliere le opportunità possono dare la spinta a un nuovo progetto.

É il cosubstrato a determinare la redditività

Se il substrato rappresenta il carico di base, il cosubstrato (ovvero il materiale aggiuntivo rispetto al liquame) rende redditizia l'attività. La vera sfida è procurarselo secondo Frey. Una delle fonti è precedente all’impianto a biogas: prima Frey acquistava fieno e scarti verdi comunali e li usava per il compostaggio. Questi volumi sono poi confluiti nell’impianto a biogas.

I cosubstrati con valore energetico maggiore rispetto al liquame (80-100 m3 di biogas per t di substrato fresco) sono ad esempio i fanghi grassi ottenuti dalla pulizia dei canali (fino a 600 m3 di biogas per t di substrato fresco), oli alimentari e glicerina (ancora maggiore).

Dato che la gestione di un impianto a biogas con CFC rappresenta un’attività di lungo periodo, le opportunità di acquisto di singoli cosubstrati possono subire variazioni. È l'esempio della glicerina. La glicerina è un alcol trivalente che prima, per essere smaltito, prevedeva dei costi. Oggi è un additivo industriale richiesto, il cui prezzo varia da 250 a 300 franchi a tonnellata.

I fanghi grassi arrivano alle 20, dopo la pulizia dei canali

Anche in questo caso Hanspeter Frey punta a collaborazioni di lungo periodo con i clienti. E quindi anche la cura dei rapporti gioca la sua parte. Chi arriva al punto di consegna di BG Lindau AG trova un’area pulita, nuova e con strutture ben curate. È un posto gradevole, quando vengono qui i giardinieri scendono dai loro mezzi con le scarpe pulite e risalgono con le suole ancora pulite.

«Non sono aspetti secondari. Le persone parlano tra loro. Esistono diversi impianti a biogas, quindi si può scegliere e dunque si va dove le condizioni economiche sono migliori, ma anche dove si sa di trovare un luogo piacevole e ordinato», dice Hanspeter Frey.  Anche gli orari di apertura contano. Da Frey si può consegnare anche di sabato. E per chi pulisce i canali è un vantaggio sapere di poter consegnare i fanghi grassi a fine turno, la sera, anche se sono già le 19 o le 20, senza doverli lasciare tutta la notte nella cisterna.

E così tanti tasselli, piccoli e grandi, vanno a comporre un mosaico. Qual è il bilancio che Hanspeter Frey trae in vista del 15° anniversario che festeggerà quest’estate? Rifarebbe tutto?

Hanspeter Frey non ha dubbi. «Assolutamente sì. Questo impianto mi rende felice ogni singolo giorno.»

Per saperne di più CFC Avesco

Vi interessano le centrali termoelettriche a blocco di Avesco? Non esitate a contattarci: Jörg Jermann, Consulente vendite e Responsabile della tecnologia, 061 935 10 80, joerg.jermann(at)avesco.ch, Jürg Willi, Consulente vendite, 062 915 82 04, juerg.willi(at)avesco.ch.